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1) Dizion. 5° Ed. .
ILLETTERATO, ILLITTERATO e, con forma oggi non comune, anche INLETTERATO, INLITTERATO.
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ILLETTERATO, ILLITTERATO e, con forma oggi non comune, anche INLETTERATO, INLITTERATO.
Definiz: Add. Non letterato, Che non ha cultura, Incolto; e più specialmente si prese dagli antichi per Che non conosce la lingua latina.
Dal lat. illitteratus. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 162: Massimamente considerando, che quest'opera fo in volgare pur per uomini idioti e illetterati.
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. R. 1, 27: Subito oscurato il sole (non essendo questo proveduto da uomini illitterati e dati a' fatti dell'armi),... subito disparì il re.
Esempio: Segner. Pred. 359: Si è valuto a sì grand'acquisto non d'altro, che della lingua di dodici pescatori, scalzi, mendici, illitterati, spregevoli, e quel ch'è peggio Giudei, cioè di una gente allora al mondo abbiettissima e abborritissima.
Definiz: § I. Comunemente prendesi per Che non sa nè leggere nè scrivere; e usasi spesso in forza di Sost.
Definiz: § II. E trovasi detto di dottrina illetterata, per Esposto in volgare. –
Esempio: Giamb. Tull. Rettor. R. 206, 1: A' litterati è fastidio e rincrescimento a leggere, o udire a leggere, alcuna dottrina inlitterafa.
Definiz: § III. In forza di Sost. Persona illetterata, incolta; e più determinatamente, presso gli antichi, Persona che non conosce il latino. –
Esempio: Dant. Conv. 99: Pensando che per lo desiderio d'intendere queste canzoni alcuno illitterato avrebbe fatto il comento latino trasmutare in volgare; e temendo ec.
Esempio: Senec. Pist. 309: I comandamenti e l'altre simiglianti cose sanno eziandio gl'inletterati.